A sostegno delle grandi opere d'arte

Restoration - Humidity Adjustments Critical
Japan
Published:
Innovazioni e ispirazioni

Affinché i dipinti possano durare nel tempo, è necessario prestare grande attenzione non solo al restauro delle opere d’arte, ma anche all’ambiente in cui vengono conservate. Per conservare un dipinto per le generazioni future, il restauro non è sufficiente: sono necessarie misure aggiuntive per garantire che l’opera sia mantenuta in condizioni adeguate. "Suggerisco ambienti ottimali per assicurare che le opere rimangano alla temperatura più adatta alla loro conservazione", afferma Kikuko Iwai, una delle poche restauratrici di dipinti in Giappone. Pioniera nel suo campo, collabora da circa trent'anni con musei d'arte, collezionisti privati, gallerie e artisti in Giappone e nel resto del mondo. Si è occupata di dipinti di grandi artisti come Rembrandt, Van Gogh, Picasso, Monet e Matisse. Ha anche lavorato sulle opere di diversi pittori giapponesi come Yasuo Kazuki, Tsuguharu Fujita e Kiyoshi Yamashita e di esponenti della corrente ukiyo-e, come Hiroshige, Sharaku e Hokusai. È anche nota per il suo lavoro presso l'Università di Chiba, dove si è occupata del restauro di un'animazione Disney su celluloide molto rara e visibilmente deteriorata.

Secondo Iwai, la professione di restauratore è paragonabile a quella del medico di famiglia. Con il restauro si rimuovono la polvere e la sporcizia accumulate sulle opere d’arte esposte e si eseguono interventi di manutenzione quando queste sono danneggiate o iniziano a mostrare segni di invecchiamento. In questo senso, analogamente al medico che crea un legame con i pazienti, il restauratore stabilisce una relazione con le opere d'arte su cui lavora. Individuare un problema su un dipinto è come individuare il trattamento più appropriato per un malato. "La cosa più importante è osservare. Proprio come i professionisti sanitari redigono cartelle cliniche estremamente dettagliate per i pazienti, così i restauratori preparano relazioni e controllano regolarmente le condizioni delle opere d'arte. Queste sono le basi del nostro lavoro. Queste relazioni sono estremamente importanti perché sono gli unici documenti da cui i futuri restauratori potranno imparare", spiega Iwai. "Quando inizio un restauro, mi viene affidata un'opera d'arte per un periodo di tempo che va da sei mesi a un anno. Inizio registrando la sua condizione, poi eseguo test sull’opera, ad esempio sui materiali con cui è stata realizzata. L'attività di restauro vera e propria inizia solo dopo aver individuato il tipo di intervento necessario.

LIFT-success-story-Kikuko-Iwai-Japan-art-restoration
Negli ultimi vent'anni, Iwai ha utilizzato spesso il misuratore portatile di umidità e temperatura HUMICAP® di Vaisala.
 

"Diventa invisibile e leggi la mente dell'artista". Iwai ha iniziato a restaurare dipinti nel 1974 grazie a suo padre, che lavorava in un museo d'arte in ambito edile. All'epoca era una studentessa universitaria che sognava di diventare pittrice, ma il restauro dei dipinti suscitò il suo interesse al punto da diventare la professione della sua vita. Ha studiato le tecniche di restauro in Giappone e trascorso periodi di studio nei musei d'arte di Londra. A Londra ha acquisito le tecniche di lavoro, ma ha anche sviluppato idee che presto si sarebbero rivelate un patrimonio ancora più prezioso. "Ho imparato come valorizzare l'originalità. I metodi di intervento possono cambiare da un'opera a un'altra, anche se dello stesso artista", afferma. L'esperienza è preziosa perché ci consente di prendere le decisioni giuste, ma l'umiltà è altrettanto importante. Se si sopravvalutano le proprie capacità, può essere facile rovinare un'opera d'arte. "La prima cosa a cui penso è come poter interpretare il pensiero dell’artista per riportare l’opera il più possibile al suo stato originale e mantenerlo vivo. Ritengo che il restauratore debba avere un ruolo invisibile: se il restauro è troppo evidente, l'opera perde la sua originalità".

Strumenti accuratamente selezionati per proteggere l'originalità delle opere

Per i diversi processi di restauro si utilizzano una varietà di strumenti, dalle apparecchiature ad alta tecnologia, come lenti di ingrandimento, microscopi, igrometri e illuminometri, a bisturi medici, utensili da falegname, pennelli, gomme da cancellare e persino prodotti chimici. I ritocchi vengono eseguiti sciogliendo i pigmenti con materiali come le resine sintetiche. "Esistono stili associati ai restauri e la scienza li sostiene facendo rapidi progressi. L'importante è scegliere sempre materiali che non danneggino l'originale e che possano essere rimossi in sicurezza per futuri ritocchi", afferma Iwai. Ecco perché per i ritocchi sui dipinti a olio non si utilizzano le pitture a olio. Si utilizzano strumenti, come adesivi e spatole, ampiamente testati per verificarne la sicurezza. Tuttavia, non è detto che uno strumento sicuro non possa danneggiare la superficie dell'opera. È fondamentale saper compiere le scelte giuste.

Tra i numerosi strumenti usati, negli ultimi vent'anni Iwai ha utilizzato molto spesso il misuratore portatile di umidità e temperatura HUMICAP® di Vaisala.

"Me lo ha consigliato uno scienziato esperto in conservazione in un museo d'arte nazionale nel Regno Unito e da allora ho continuato a usarlo. Effettua misurazioni in pochi secondi e il display digitale ne facilita la lettura. Ciò che più conta, però, è la sua incredibile precisione", afferma Iwai. Per la conservazione è molto importante controllare i livelli di umidità nelle sale espositive. Quando un'opera d'arte viene data in prestito a un altro Paese, il contratto stabilisce condizioni molto dettagliate, ad esempio specifiche di conservazione come un livello di umidità del 50% +/-5 e una temperatura di 20 °C +/-2. Tuttavia, le apparecchiature, i metodi, le posizioni e il numero dei dispositivi di misurazione variano da un museo d'arte a un altro. "Mi reco spesso nei musei per effettuare controlli. Imposto un valore misurato del trasmettitore Vaisala come valore di riferimento e, quando si discosta anche di poco dall'intervallo accettabile specificato, fornisco ai curatori e ai responsabili delle strutture museali indicazioni precise per ristabilire le condizioni ottimali".

LIFT-success-story-kikuko-iwai-436x575
“I only work on the paintings for a brief time, but I believe that brief time’s work has a lasting influence.”

 

Regolazioni critiche dell'umidità

Di recente, Iwai ha lavorato su un dipinto di Picasso risalente a oltre 80 anni fa. I colori si stavano visibilmente sfaldando e la tela si era piegata tanto da toccare la cornice di legno. Per preservare l'opera era necessario rimuovere la tela dalla cornice e posizionarla su un nuovo pannello progettato in modo specifico per la conservazione. Il processo prevedeva l'applicazione di vapore dal lato posteriore, la misurazione del livello di umidità e la scelta del momento giusto in cui rimuovere lentamente la tela prestando la massima attenzione. Inutile dire che si trattava di un lavoro estremamente intenso e delicato, in cui un piccolo errore poteva danneggiare irrimediabilmente un'opera d'arte del valore inestimabile. In queste situazioni ciò che più conta è la misurazione dell'umidità.
"Anche la più piccola variazione del livello di umidità può alterare la tela. La regolazione dell'umidità è fondamentale per la conservazione dei dipinti", afferma Iwai.
"Livelli elevati di umidità ammorbidiscono la tela. Stendendo la tela fino a ottenere una superficie uniforme e poi asciugandola si eliminano i cedimenti senza perdere l'integrità del dipinto. Poiché una variazione di appena l'1-2 percento nel livello di umidità può fare una grande differenza per un'opera d'arte, il dispositivo di misura deve essere estremamente preciso, altrimenti non serve a nulla".

Restauro + conservazione = protezione

Kikuko Iwai attribuisce grande importanza alla conservazione e al restauro delle opere d'arte. Negli anni non ha solo svolto la professione di restauratrice, ma si è occupata anche della custodia e del trasporto delle opere d'arte concesse in prestito dai musei giapponesi per esposizioni all'estero. I trasferimenti delle opere d'arte hanno suscitato in lei l'interesse per le misure da adottare per non danneggiare i dipinti durante il trasporto. Se fosse possibile misurare e registrare il livello di umidità in una cassa per il trasporto aereo, sarebbe possibile applicare nuove misure di protezione sulla base di queste informazioni? Misure di protezione. Ecco di cosa si tratta.
"I restauratori affinano la propria sensibilità e il senso estetico che li caratterizza. Ciò che più conta è il riguardo verso l'opera d'arte. Dobbiamo tenere a mente ciò che l'artista voleva rappresentare, senza rovinarlo".